Oggi la comunicazione avviene principalmente attraverso strumenti digitali. E se SEO, content marketing, social media, digital PR e indicizzazione ormai sono parole che sono entrate nel vocabolario di ogni imprenditore, meno noto è il concetto di brand journalism (o giornalismo d’impresa).
Cos’è il brand journalism?
Si tratta di una forma di comunicazione d’azienda di alto livello, fatta attraverso contenuti di qualità che hanno un taglio meno autopromozionale e più informativo. I canali in cui trova applicazione sono i blog creati all’interno di siti aziendali oppure realizzati come progetti a sé stanti. Gli articoli che animano blog e siti mirano a raccontare il mondo in cui opera l’impresa. L’obiettivo è informare.
Perché il brand journalism serve all’impresa?
La pubblicità diretta o l’autopromozione sono spesso guardate con diffidenza dai consumatori che si sentono condizionati nelle loro scelte di acquisto. Il brand journalism grazie a degli articoli pensati per incuriosire il lettore, sviluppa interesse verso la realtà aziendale, vincendo la diffidenza.
Con il brand journalism si cercano e raccontano notizie e contenuti con taglio giornalistico per il brand. Non si tratta di fare operazioni di marketing in senso stretto o pubblicitarie e non ha nulla a che vedere con i comunicati stampa e la comunicazione istituzionale interna.
Che caratteristiche deve avere il brand journalism?
Si devono raccontare notizie con lo scopo di creare contenuti interessanti per il pubblico a cui si rivolge il brand. Ci si focalizza allo scopo sulle esigenze e ciò che incuriosisce l’utente finale. In questo modo l’azienda fa giornalismo e pensa da editore, dal momento che pubblica un blog o un magazine online con degli approfondimenti volti a coinvolgere i lettori.
Grazie al brand journalism si creano contenuti di valore che permettono di entrare in contatto diretto con dei clienti (potenziali o già esistenti), costruendo con il tempo una relazione con loro. Si tratta dunque di una forma di comunicazione estremamente raffinata.
Brand journalism all’interno di una strategia di comunicazione
La migliore strategia di marketing e di comunicazione vede coinvolte diverse figure ed ecco così che un giornalista che si occupi di brand journalism al fianco di social media manager, content manager e di esperti SEO, può fare la differenza.
Il Content Management & Strategy Survey condotto nel 2017 dal Content Marketing Institute ha rilevato che il 92% delle aziende considera i contenuti una risorsa indispensabile per la propria attività. Non è però sempre semplice realizzare contenuti credibili, autorevoli e di interesse per i clienti. Spesso i team di content marketing ravvisano proprio questa difficoltà. Qui entra in campo il giornalista, che per sua natura cerca notizie di valore e le racconta con competenza, permettendo all’azienda di avere contenuti di qualità.
Esempi italiani di brand journalism
All’estero è un’attività diffusa da anni, in Italia c’è ancora molto da fare, ma esistono già degli esempi di brand journalism decisamente riusciti, fra cui:
– Adecco Group ha creato il blog Morning Future (www.morningfuture.com) che con i suoi approfondimenti si propone di esplorare il mondo del lavoro e delle risorse umane.
– Eni ha realizzato EniDay (www.eniday.com) per raccontare il settore dell’energia in modo nuovo e moderno.
– San Pellegrino ha dato vita a In a Bottle (www.inabottle.it) il primo waterzine italiano, un magazine online sul mondo dell’acqua minerale e sull’acqua in generale come risorsa.
– The Red Bulletin (www.redbull.com/us-en/theredbulletin) è il contenitore web di Red Bull dedicato agli sport estremi e al lifestyle.
Davvero un bel modo di comunicare!